FASI CLINICHE DELLA DEMENZA E TIPOLOGIA DI INTERVENTO

Possiamo distinguere sostanzialmente tre fasi cliniche su cui differenziare la tipologia di intervento:

1^ FASE: (stadio iniziale della demenza) a seconda dell’eziologia il paziente può presentare delle disabilità focali che prevalgono sul deficit globale, tale disabilità costituisce il perno attorno al quale si viene a determinare l’insufficienza funzionale del paziente. Esempi di tale condizione sono un disturbo del linguaggio nelle demenze frontotemporali, ovvero un disturbo aprassico grave nella degenerazione corticobasale, ovvero il disturbo di memoria nella Malattia di Alzheimer ed ancora un deficit attentivo nella demenza vascolare, un disturbo motorio nella malattia a corpi di Lewy.

La riduzione mirata di tali disabilità permette un recupero della funzione trattata ed un rallentamento del decadimento globale del paziente allungandone il tempo di autonomia.

Tale tipologia di pazienti in fase iniziale non necessita di un distacco prolungato dal nucleo familiare, pertanto sarebbe utile un trattamento di tipo o ambulatoriale o semiresidenziale.

2^ FASE: (stadio intermedio della demenza) caratterizzato da una importante compromissione delle autonomie funzionali in cui i deficit cognitivi, comportamentali e fisici concorrono ad instaurare un elevato grado di disabilità, in tale fase la disabilità del paziente si allarga a quella del nucleo familiare. Si rende pertanto necessario un intervento sia rivolto al paziente che può usufruire in senso positivo di interventi riabilitativi cognitivi, comportamentali e fisici in regime semiresidenziale, sia alla famiglia e al caregiver con una formazione specifica per risolvere i conflitti che vengono ad instaurarsi.

3^ FASE: (stadio avanzato della demenza) caratterizzato da gravi deficit cognitivi, gravi alterazioni delle abilità visuo – spaziali, percettive, prassiche e motorie  che condizionano in maniera drastica l’autonomia del paziente il paziente non è in grado di lavarsi, mangiare, vestirsi, ecc.

Presenza di vagabondaggio, episodi di fuga e idee deliranti, allucinazioni, incapacità a riconoscere persone e luoghi familiari, presenza di stati confusionali, assenza di capacità critica, iperoralità presenza di comportamenti oppositivi e aggressività fisica, assenza di eloquio spontaneo. Presenza di segni neurologici sul versante della motilità e del controllo sfinterico, tali da impedire le attività riabilitative e da richiedere una assistenza continuativa.